Dimenticate per un attimo le grandi città d’arte affollate. Oggi vi porto in un posto dove il colore non è solo un dettaglio, ma la vera anima del borgo. Benvenuti a Deruta, la capitale indiscussa della ceramica in Umbria!
Se pensate che le ceramiche siano “roba vecchia”, preparatevi a cambiare idea. Camminare per Deruta è come entrare in una galleria d’arte a cielo aperto, dove ogni angolo è instagrammabile e la luce gioca a nascondino tra vicoli medievali e vetrine scintillanti.
Ho preso la mia macchina fotografica e mi sono perso tra le sue strade. Ecco cosa ho scoperto (e fotografato) per voi.
L’Ingresso nel Borgo: Benvenuti nella Storia
Appena arrivi, Deruta ti accoglie con la sua imponenza tranquilla. Le mura raccontano storie di secoli fa, ma con una vivacità tutta nuova.
Guardate questo arco: non è solo un ammasso di mattoni, è la porta d’accesso a un mondo dove il tempo sembra essersi fermato, ma la creatività corre veloce. La luce qui nel pomeriggio è pazzesca per scattare, crea contrasti netti che esaltano la texture dei mattoni.

Il Cuore Pulsante: Piazza dei Consoli
Il centro nevralgico è Piazza dei Consoli. Qui lo spazio si apre e l’occhio corre subito alla fontana centrale e agli edifici che la circondano. È il classico posto dove sedersi un attimo, respirare l’aria umbra e osservare la vita che scorre lenta.
Maioliche: L’Arte che si fa Colore
Ok, parliamo del motivo principale per cui siamo qui: la ceramica. Non potete camminare per più di due metri senza imbattervi in un’esplosione di giallo, blu e arancione.
Le botteghe artigiane qui non sono semplici negozi, sono laboratori vivi. Ho scattato questa foto alla vetrina di “Maioliche El Frate” perché riassume perfettamente l’essenza di Deruta: tradizione, certo, ma anche un colpo d’occhio grafico pazzesco.
E per farvi capire il livello di dettaglio… guardate questo piatto. La precisione geometrica e la brillantezza dei colori sono ipnotiche. Fotografare questi oggetti è una sfida divertente: bisogna gestire i riflessi dello smalto per catturare la vera essenza dei pigmenti.
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Ma da dove nasce tutto questo talento? Ho trovato la risposta proprio passeggiando: l’Istituto Statale d’Arte Alpinolo Magnini. È qui che le nuove generazioni imparano a non far morire un’arte che rende questo borgo famoso in tutto il mondo.

Il Lato Spirituale (e Gotico) di Deruta
Deruta non è solo vasi e piatti. C’è un’anima sacra che merita di essere esplorata. La Chiesa di San Francesco è un gioiello che mi ha colpito subito per il contrasto. Fuori, una facciata in pietra grezza con un rosone che sembra un occhio puntato sul cielo.
!> Alt Text: Facciata in pietra della Chiesa di San Francesco a Deruta con rosone centrale.
Accanto, il campanile si staglia contro il blu intenso del cielo umbro. Le texture qui sono un paradiso per chi ama la fotografia architettonica.

Ma la vera magia accade quando entri. L’interno è un’esplosione di silenzio e bellezza. Le navate, gli affreschi consumati dal tempo e la luce che filtra dalle vetrate creano un’atmosfera mistica.
Non dimenticate di cercare i dettagli sulle pareti. Ci sono frammenti di affreschi che sono sopravvissuti ai secoli e che, anche se parziali, raccontano storie di fede e arte con una delicatezza incredibile.

Perché visitare Deruta?
Perché è autentica. Perché è colorata. Perché è uno di quei posti che ti riempie gli occhi e la scheda di memoria della macchina fotografica. Che siate appassionati di artigianato, architettura o semplicemente in cerca di bellezza, Deruta non delude.
Il consiglio del fotografo: Veniteci nel tardo pomeriggio. La luce calda del tramonto che colpisce le ceramiche esposte fuori dai negozi crea dei riflessi dorati che non hanno bisogno di filtri.
Ti è piaciuto questo tour fotografico di Deruta? Se passi da queste parti, taggami nelle tue storie o scrivimi per sapere quali sono i punti panoramici migliori!




